Apatia.

Nel corso della mia vita mi sono sentita dire svariate volte “sei apatica.” Non credevo a quelle persone perché ho sofferto e gioito tantissimo. Ma adesso non sento più nulla. Solo il vuoto.

Le cose più emozionanti che mi hanno trasmesso qualcosa ultimamente sono state: l’atterraggio con ryan air (grande dose di adrenalina) e la nuova puntata di the catch.

Ieri mia madre mi ha abbracciata e mi ha detto “non mi abbracci mai.” Io le ho risposto “non ne ho bisogno”. Non abbraccio le mie amiche da una vita. Ho sempre adorato gli abbracci, le abbracciavo sempre, adesso non più. Le uniche cose che riesco a percepire sono: l’ansia da esame (ma mentre di solito mi divora, ora è come se mi tenesse compagnia) e la preoccupazione che questo nulla non passerà mai.

Sabato sono andata a prendere un caffè col mio ex (tromb) amico. Aspettavo quel momento da mesi. Dovevo essere arrabbiata o felice, o entrambi e invece, niente. Dopo ho raggiunto altri amici, con i quali non ci frequentiamo sempre, ma di solito, quando sono con loro, sono felice e quella felicità, me la trascino per giorni. Questa volta, è durata solo sabato.

L’unica cosa che potrebbe salvarmi è il sesso. Non so perché ma col sesso trovo la soluzione a tutto. Mi fa sentire viva. Ora come ora non ho voglia nemmeno di quello. E voi che non mi conoscete potete anche pensare che non sia grave, ma vi assicuro che lo è. I miei ormoni si sono spenti.

Ho vent’anni e non sento niente. La parola niente mi ha divorata. Avevo dei sogni, delle ambizioni. Non me ne frega più niente. Piango per dei libri, per delle serie tv. Esco da quel mondo e tutto si riduce a niente.

C’è una fine al niente?

12 pensieri su “Apatia.

  1. – Hi Michael and Jen,I use the Canon 5D and Canon lenses. Depending on the circumstances and lighting, I will use either prime (fixed focal length) or zoom lenses. My preference is to always use prime lenses because they are sharper and faster in low light, but I will use zooms when I need to work quickly and movement is liitetd.Smephen

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  2. Una fase di apatia può capitare, specie in questo periodo. Ho scoperto a mie spese che il passaggio dall’inverno alla primavera (così come quello dall’estate all’autunno) con relativa variazione dell’esposizione solare può influire sulla chimica del cervello, e comportare oscillazioni d’umore.
    In base alla mia esperienza, una-due settimane un po’ apatiche possono passare come sono venute. Se il periodo si protrae, potrebbe non essere una cattiva idea parlarne con un medico. Giusto così, per sentire il suo parere.

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    1. Io sono apatica solo esperienze molto forti le sento,altrimenti mi scivolano via. Sono apatica da tanto tempo io ho 20 anni credo ormai di aver dimenticato come é scattato credo che sia una cosa che riguarda quanto ero piccola. Io ho quasi zero autostima,quando necessita fingo di essere sicura di me ma non é così,in realtà io ho molti dubbi su tante cose. Ora diciamo che sento poco,ma c’è stato un periodo in cuu non sentivo proprio nulla. Io inoltre le situazioni che vivo in realtà le vivo e non le vivo. È come se non le percepissi come totalmente mie,questo non so bene come funzioni e come si può definire anche questo va avanti da anni.io 4anni fa sono andata in casa famiglia e li ho passato i momenti peggiori della mia vita. Non posso neanche dare completamente colpa alle educatrici x la loro ottusagine per la loro cecità e per non aver capito NULLA di me,che magari avrebbero potuto anche aiutarmi. Per quanto mi riguarda sento di ricevere più aiuto dal gatto che si é acciambellato su di me che da uno psicologo,certo se si può definire COSÌ,che ho incontrato li,con la mania del controllo!!!che bastava una piccola cosa che la scrivevano sul rapporto mensile e io visto che ero minorenne avevano diritti su di me e prendevano tutte le mie decisioni. Chiedere il permesso per tutto,per me che non SOPPORTO dover obbedire é Insopportabile..decidere in quei momenti di fare quello che loro volevano da me me è annullare COMPLETAMENTE la mia volontà e i miei desideri,convincersi spontaneamente CHE QUELLO CHE IO VOGLIO É SBAGLIATO,CHE NON CONTA perché mi convincevo che loro che lavorano con persone che forse stanno anche peggio di me SANNO COSA È MEGLIO PER ME(GRANDE ERRORE questo é quello che mi ha portato e non sapere più nulla di me a sentirmi Completamente PERSA. a volte me ne restavo ferma seduta sul letto a non fare niente,mi trascuravo esteriormente in un modo assurdo questo Ovviamente mi faceva essere mira di prese in giro di battutine,normalmente queste cose non mi avrebbero fatto niente ma io avevo l’autostima a terra. Una volta che ho capito che loro non avevano capito niente di me e non sapevano niente di me ho capito che io avrei dovuto dirglielo ma chissà come la avrebbero presa,non mi fidavo di loro. Scusate se mi sono così dilungata e sinceramente sono stupita se qualcuno mi sta ancora leggendo. Lo so non sono una brava scrittrice ma questo é un esempio della confusione che ho nella mia testa.grazie per avermi letta. Chiudo qui.non riporto il mio nominativo per privacy.

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      1. Non credo sia necessario essere buoni scrittori per esprimere ciò che si ha dentro, l’importante è farlo, quando se ne sente il bisogno. Io scrivo (anche) per mettere ordine nei miei pensieri, per capire cosa penso e come funziono. Su cosa pensano e come funzionano le persone che incontro posso solo fare supposizioni, ma diciamo che in genere riesco a individuare in modo abbastanza netto coloro il cui atteggiamento in generale, e quello nei miei confronti in particolare, mi risulti nocivo. E se posso li evito.
        Nel tuo caso, fino a che eri minorenne, ovviamente non avevi modo di evitare certe persone al cui controllo eri affidata. E il giudizio negativo o coercitivo altrui, anche se proviene da qualcuno verso cui non nutri alcuna stima, può essere condizionante fino a spegnerti del tutto. E’ una cosa che ho sperimentato anch’io.
        Spero che ora tu sia più libera di compiere delle scelte autonome, e abbia l’opportunità di incontrare persone capaci prima di tutto di essere umili e in grado di ascoltare, senza giudicare né pretendere di capire tutto di te e di insegnarti a vivere secondo i loro schemi precostituiti.
        Per fortuna se ne trovano, di persone così, anche fra psicologi e affini, persone che sanno offrire un valido sostegno nell’ambito di un percorso comune, per affrontare i propri disagi e imparare a superarli. Volendo si può provare a cercarle, scartando via via tutti coloro che ostentino un comportamento diverso, da gente con la verità in tasca, tipo quelli che tuo malgrado hai già dovuto sopportare.
        La verità è soggettiva, la tua puoi (o potrai) conoscerla intimamente solo tu, nessuno dovrebbe mai permettersi di importi la propria, o peggio ancora una verità assoluta.
        Ti auguro buona vita.

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