Fobie.

Più gli anni  passano e più mi convinco che io sia nata al sud per un immenso errore delll’universo.

Ieri, sono uscita  con la mamma di una bambina, la sua bambina, a cui faccio da babysitter e con una loro amica di famiglia. Siamo andate a prendere il gelato, all’inizio avevo rifiutato ma queste due ci sono rimaste male, allora, ho accettato. Al sud se rifiuti, alcuni la prendono per un’offesa ma è più forte di me, comunque alla fine, ho preso la cosa meno costosa. Arriva il conto, le amiche litigavano per chi pagare, io ero paralizzata. Che dovevo fare? Intromettermi? Non sapevo nemmeno se avevo soldi (ho l’orribile vizio di non controllare il portafoglio prima di uscire). Ste due hanno “litigato” per un sacco di tempo. Alla fine ha vinto l’amica, era la prima volta che la vedevo, così le ho detto: “vabbé il mio me lo pago io.” Non l’avessi mai fatto. Questa mi dice: “non se ne parla nemmeno!” Io mi sono resa conto subito dopo della cazzata che avevo detto. Ma ve lo giuro è più forte di me. Non riesco a capire perché ognuno non si paghi le sue cose, perché si deve sempre litigare. È una cosa carina finché siete due fidanzati e lui fa un gesto carino, ma non sempre. Anche perché lo vedo un gesto un po’ maschilista ma ho imparato ad accettarlo, ma tra donne ve lo giuro non riesco. Ogni volta che qualcuno che non conosco, o che conosco a malapena, mi offre qualcosa, entro in panico. Sento come se dovessi sdebitarmi. È una fobia. Tante volte rifiuto e le persone se la prendono. Non è che il caffè o il gelato non mi vadano, ma è la fobia del conto che non mi va giù. Perché, avendo soldi, non posso pagare almeno la mia parte? Oppure, perché non possiamo dividere il conto in modo da pagare tutti la stessa cifra?

Anche con i miei amici maschi mi succede. Usciamo prendiamo qualcosa e pagano loro. Ma perché? Oppure dopo qualche appuntamento con un tipo prendiamo un caffè e paga lui. Al primo appuntamento ci può pure stare, ma se la cosa va avanti quanti soldi dovrai sprecare? Quando mi dicono cosa vuoi gelato o caffè? Io rispondo niente poi se la prendono, allora dico caffè perché costa di meno. Ma questa cosa mi crea un disagio enorme. Ora, tra fidanzati, al nord, non so come funzioni, ma tra amici ognuno paga il suo, almeno a quanto mi hanno detto i mieo amico del nord. Ora mi chiedo perché non possiamo fare così anche al sud?

Prostituzione.

Non c’è niente di più bello che appartenere ad una rete in cui le persone scambiano le loro idee in maniera libera. Ieri ho detto che sono per la legalizzazione della prostituzione e qualcun’altro mi ha fatto leggere un articolo per farmi conoscere un altro punto di vista. Io ho letto l’articolo, ma non ho cambiato idea per vari motivi.

Voglio tralasciare il tasto sfruttamento perché tante persone lavorano e non sono registrate, figuratevi se le prostitute verrebbero registrate tutte. Anche se magari, lo sfruttamento diminuirebbe perché aprire dei bordelli farebbe si che i controlli aumentino (forse). Poi pensavo anche al fatto che tanti uomini vanno dalle prostitute e non vogliono usare il profilattico, nei bordellli sarebbe obbligatorio, allontanando il rischio di malattie sessualmente trasmissibili. 

Ho letto un articolo sulle prostitute del quartiere a luci rosse di Amsterdam. Tante lo fanno perché sono immigrate e non trovano lavoro, altre lo fanno per arrotondare, altre ancora perché non hanno trovato altro e si, ci sono anche quelle che lo fanno perché gli piace. Non ci vedo nulla di male, alla fine se loro vogliono vendere il loro corpo chi sono io per impedirglielo?

Voi starete pensando, lo stato dovrà pagare loro lo stipendio e i contributi. Vero. Ma frutterebbero tanti di quei soldi che non ce ne fregherebbe nulla. Inoltre sarebbero anche tutelate perché cosa ne so io che intenzioni ha il cliente? Nel bordello, se ben controllato, non le potrebbe fare nulla e dovrebbe pagare per forza. Ora non dite che sarebbero soldi sprecati perché conosco tante impiegate statali che “lavorano” negli uffici e non producono nulla eppure lo stipendio lo hanno. Per non parlare di quelle che vanno col capo per avere una promozione, o dei politici che non fanno nulla. Non è comunque spreco?

Che poi mi sono sempre chiesta cosa spinge queste ragazze a farlo ma, qualunque sia il motivo, hanno bisogno di essere tutelate, si sono messe dentro una situazione più grande di loro. Poi ci pensate? Un uomo le stupra e denunciando rischierebbero di finire dentro perché fare la prostituta è reato. Alla fine non fanno nulla di male, anzi accontentano tutti senza dire niente e Dio solo sa cosa provano guardandosi allo specchio, perché ve lo assicuro, andare a letto col primo che capita non è una cosa di cui andrebbero fiere, tranne le eccezioni, ma quelle ci sono sempre.

Basta.

Un altro attentato. Tutti che sembriamo solidali gli uni con gli altri, paesi che si tingono di luci della bandiera belga. Sembra una favola essere così solidali. Ma è tutta una menzogna. Questi bastardi (scusate l’espressione) comprano le armi da noi Europei e dagli Americani. Possiamo essere solidali quanto vogliamo, ma finché il denaro sarà il primo interesse del nostro mondo, non sconfiggeremo mai la violenza. In Italia poi, siamo dei geni. Alcune persone mi giudicano perché sono per la legalizzazione della droga e della prostituzione, ma sono cose che esistono, lo stato guadagnerebbe dei soldi e la violenza sarebbe minima rispetto a quella che si crea con la vendita delle armi. Per quanto riguarda la prostituzione, non è una cosa immorale legalizzarla, lo stato non mi obbliga a prostituirmi.

Poi però, va bene vendere le armi, con le quali evidentemente, ci fanno e ci facciamo del male. Che qualcuno mi spieghi il senso di tutto ciò, per favore.

È inutile dire che dovremmo chiudere le frontiere perché l’Islam, con l’isis, non c’entra nulla. Nel corano, quello vero, c’è scritto che Allah è contro la violenza. Chiudere le frontiere non è la soluzione perché loro, il modo di entrare, lo trovano comunque. Perché al posto di discriminare queste persone che vengono in cerca di pace, non gli insegnamo cosa dice il corano? Ci sarebbero tanti musulmani che lo . Diffondere la cultura è il primo passo per sconfiggere la violenza. Ma no, è troppo difficile, i nostri politici sono troppo impegnati a pensare a leggi idiote (tipo quella delle unioni civili), a partecipare a manifestazioni, ad accaparrarsi voti. Probabilmente anche nel resto del mondo è così perché forse, sconfiggere la violenza con la violenza, a loro sembra più facile. Ma non sarebbee più facile smettere di pensare al denaro? O comunque pensarci, ma in maniera intelligente?

 

San Patrizio e pensieri vari

Il giorno di san Patrizio.. Immaginate l’Irlanda, che è già un posto verde di suo, ieri com’era. Ho sempre nostalgia dell’Irlanda, ma il giorno di san Patrizio è deleterio. Pensando all’Irlanda mi è venuta in mente la mia mamma ospitante e l’ho confrontata con la mia.

Mia madre lavora, la mia mamma ospitante no. Adesso starete pensando magari casa tua è sporca, quella in Irlanda era più pulita. E invece no. Ho constatato che in Italia, oppure sono solo le mamme del  sud, gira una “malattia” per la pulizia e il cibo. Sono stata 3 settimane in quella casa. La mamma ospitante ha accesso l’ aspirapolvere una volta sola. Mia mamma in 3 settimane lo accende almeno 15 volte. In Irlanda la mia mamma il bagno non lo ha mai lavato, mia mamma lo lava 4 volte a settimana. In Irlanda la casa puzzava di cane bagnato. In Italia profuma.

La mia mamma irlandese si preoccupava il pomeriggio di cosa avremmo mangiato la sera. Mia madre si preoccupa appena finiamo di pranzare.

In Irlanda le persone erano così rilassate che ti rilassavi soltanto a guardarle, qua le persone urlano, sono stressate, vanno di corsa e nonostante tutto arrivano sempre in ritardo. In Irlanda erano puntuali preferivano alzarsi prima e fare le cose con calma. Raramente ho visto persone correre (se non contiamo i bambini al parco). Dopo tutte queste osservazioni mi sono detta che è ovvio che mia madre è stressata, pulisce la casa come se dovesse arrivare la regina Elisabetta da un momento all’altro. Io le ho spiegato cosa fanno in Irlanda.. Sapete che mi ha risposto? E se muoio a casa ed entrano persone e la vedono sporca?

Mi ricordo che la mia madre irlandese andava a fare dei corsi, usciva, si divertiva. Mia madre la sera lavora all’uncinetto una mezz’oretta. La mia mamma irlandese dedicava tutta la giornata alle sue passioni e ai suoi figli. I miei fratelli irlandesi avranno litigato nemmeno 10 volte in tre settimane, io con mio fratello litigo 10 volte al giorno. In Irlanda lo sport si guardava tutti insieme e anche le serie tv. Io per fare guardare una serie tv ai miei ho dovuto prendere possesso del telecomando in soggiorno.

Ora mi sono chiesta ma perché non prendiamo esempio dagli Irlandesi?

Chi se ne frega della casa sporca se dentro c’è aria d’amore? Perché se a casa mia si litiga, poi dobbiamo pranzare o cenare tutti insieme e fingerci la famiglia del mulino bianco?

 

Lo squallore della mia città.

I concerti sono degli eventi meravigliosi, incontri gente con i tuoi stessi gusti, ci fai amicizia, parlate del vostro cantante preferito.. nella  mia città se vai ad un concerto non succede questo. Nella mia città i concerti sono pochi e le persone sono delle pecore. Ad esempio, a giorni verranno i Negramaro, sono bravissimi, ma non sono una loro fan, conosco qualche canzone ma niente di più. Nella mia città non se li fila quasi nessuno, eppure i biglietti sono sold out. Lo stesso è accaduto per Antonacci e idem accadrà per tutti gli altri cantanti che decideranno di venire qui. Il 70% delle persone che vanno ai concerti non sono dei veri fan. E voi direte ma a te che ti frega? Non me ne frega, i cantanti guadagnano, la gente spende, l’economia va avanti. Ma odio il fatto che tutti devono fare le capre. Cioè, perché comprare un biglietto per un cantante che neanche ti piace, togliendo la possibilità di farlo comprare  a qualche vero fan che magari, prima non l’ha potuto comprare?  Non capisco perché sentano la necessità di apparire come quelli mondani, che fanno un sacco di cose.

Lo stesso vale per i vestiti. Conosco persone che non mangerebbero per comprarsi l’ultimo iphone o cazzate del genere.

La regola vale anche per i social network. Oggi un mio amico mi ha chiesto perché  non ho instagram. Non sono una che ama farsi/fare foto. La fotografia mi piace ma quando la fanno gli altri e soprattutto quella vera, non quella di instagram. Quindi ho deciso di non aprirmi un account. Io ho detto al mio amico che non mi piace e non trovo il senso di farlo. Sapete che mi ha risposto? Vabbé, ma ce l’ hanno tutti. 

A questa risposta ho capito che non vivo con persone, ma pecore. Ho capito che per la mia città non c’è salvezza. Ho avuto l’ennesima conferma del fatto che questo non è il mio posto e che devo scappare il prima possibile da qui.

Tinder.

Tinder è un sito d’incontri a cui mi sono iscritta, all’inizio non sapevo fosse un sito di incontri poiché su una pagina Facebook ho visto dei messaggi tipo quelli che si mandano per prendere in giro le persone, allora nella noia l’ho scaricato. Quando ho scoperto che fosse un sito d’incontri volevo cancellarlo, ma alla fine mi sono detta ma perché? Ovviamente non mi aspettavo di trovare ragazzi seri, la mia anima gemella o quant’altro. So che c’è speranza ma non sono fortunata quindi non lo penso nemmeno.

Vi racconto com’è andata fin’ora. Ho conosciuto svariati ragazzi con alcuni ci ho messaggiato per un po’ poi sono scomparsi, altri due mi hanno aggiunto su Facebook e con un altro ci siamo scambiati il numero di telefono. Uno di loro, a mio parere è bellissimo, quindi non mi spiego come mai sia un morto di figa (scusate l’espressione). Ovvio su un sito di incontri probabilmente per gli uomini lo scopo è quello, ma mai avrei immaginato che me la chiedesse dopo qualche ora di conoscenza. Ammetto di averlo stuzzicato un po’ cioè non è che abbia fatto nulla di eclatante, parlavamo e mi ha detto “ho vinto io!”   E io gli ho detto “non me ne frega tanto il premio non c’è.” E alla fine lui mi ha chiesto il premio in natura. Adesso starete pensando “ma perché l’hai stuzzicato?” Semplice, per vedere quanto fosse morto di figa da 1 a 10.

Un altro ragazzo è un architetto. Da quando ho visto how i met your mother ho un debole per gli architetti (il protagonista della serie lo era). Non è male caratterialmente, fisicamente non sono ancora riuscita ad inquadrarlo, ma è un po’ noioso. Non so sembra che non abbia una donna dai tempi delle medie boh. Però ogni tanto mi parla dei suoi progetti da architetto e non mi dispiace, ma credo che mi piaccia l’architettura e non lui.

Un altro non era male. Conoscendolo ho scoperto che ha origini iraniane e all’inizio mi sono un po’ bloccata, non mi è mai piaciuta la religione islamica per un semplice motivo io sono donna e un po’ femminista, loro sono troppo maschilisti e non mi va giù. Comunque parlandoci e spulciando tra le foto ho visto che ha una mente abbastanza aperta, così ho continuato a sentirlo. Ho scoperto che è schizzato. Si è arrabbiato con Dicaprio, il suo attore preferito, per aver fatto titanic, a suo parere un film schifoso. Poi si è arrabbiato perché Avatar fa schifo. Oggi mi ha detto che,grazie ad un’offerta di Amazon su dei dvd, si era “esaltato nelle mutande”. Poi ciliegina sulla torta, mi ha aggiunta su Facebook. Ho accettato e spulciando tra le foto ho visto che ha dei denti orribili, che spuntano verso fuori e con mezzo metro di distanza tra un dente e l’altro.

Non ho mai preteso la perfezione nei ragazzi ho sempre tenuto conto però di tre cose: il loro profumo, il loro sorriso e i loro capelli. Sono in fissa coi capelli degli uomini, ma se non ci sono poco importa, che magari se mi sposo con uno che ha dei bei capelli e con la vecchiaia gli cadono, alla fine siamo al punto di partenza. Ma il sorriso almeno fino ai 50 anni lo devo guardare, non posso immaginare di stare con uno che ha un sorriso orribile nemmeno per due mesi. Poi ho pensato, che venendo dall’Asia, magari si mangia tutte quelle porcherie alla cipolla. Come la mettiamo con l’alito e la puzza nei vestiti?

Mi sono giudicata superficiale io stessa, ma diciamo che quando mi sono iscritta sul sito non avevo intenzione di trovare qualcuno, ma di farmi due risate. Forse sto troppo bene da sola per far entrare qualcuno nella mia vita, o forse semplicemente sono davvero superficiale o forse, questi tipi, non sono quelli giusti per me.

La (bella) solitudine.

Ci avete mai pensato? Sin da piccoli ci insegnano come stare con gli altri, come rapportarci, come mangiare quando siamo davanti altra gente, a come parlare in determinati contesti, ma nessuno ci insegna a stare da soli. È come se la gente avesse paura della solitudine, come se la solitudine fosse un mostro dal quale dobbiamo fuggire. A volte vedo persone mangiare da sole, all’inizio, vi dirò, mi facevano pena poi ho letto un articolo che mi ha fatto aprire gli occhi. Probabilmente quella persona è uscita da sola perché voleva fare qualcosa di diverso con se stessa. Tante volte ho pensato di andare al cinema da sola e le mie amiche dicono sia squallido. Non sono una che si fa influenzare facilmente ma, mi rendo conto, che non siamo proprio abituati a stare da soli, né a vedere gente che invece, è abituata a farlo. Almeno, vi parlo sempre della mia città. Perché a Dublino spesso andavo in giro sola e nessuno mi prendeva per pazza. Anzi.

Capisco che siamo animali sociali e tutto quello che volete ma perché se esco sola vengo presa per pazza?  Perché quando ero piccola e mangiavo le patatine con le mani in pizzeria, mia madre mi sgridava e a casa potevo farlo tranquillamente? Perché essendo single, secondo alcuni devo depilarmi per forza durante l’inverno? Vi dico essendo single perché se sono fidanzata mi depilo, per scelta mia, forse per un po’ di vergogna ma comunque lo faccio. Non depilarsi è una delle tante gioie dell’essere single, perché me ne devo privare? Perché dovrei andare dall’estetista ogni mese anche se non ne sento la necessità? Perché in pizzeria non posso maangiare le patatine con le mani? O addirittura la pizza! Certe volte esco e vedo persone che mangiano la pizza con forchetta e coltello. Non dubito che ognuno abbia il suo modo di mangiare, ma alcuni lo fanno solo in giro perché si vergognano. Com’è possibile vergognarsi per una cosa così?

A me piace stare sola. Impari a conoscere te stessa, i tuoi limiti, certe volte mi parlo anche. No non sono pazza ma mi riesce meglio ragionare lontano dalle persone e dalle loro probabili influenze. Mi chiamano asociale, forse è vero, ma che ci posso fare se mi trovo interessante?

8 marzo e notizie shock

Ho appena scoperto, grazie ad un articolo dell’ Huffington post, che la storia delle operaie in fabbrica è una leggenda inventata dopo la seconda guerra mondiale. Praticamente la festa delle donne è nata all’inizio grazie alle donne che lottavano per il diritto di voto, poi in Russia hanno indetto l’8 marzo, appunto, la giornata dell’operaia. E quindi l’ONU ha indetto questa data.

Ci sono rimasta un po’ male. Cioè sono contenta che quelle donne non siano morte davvero ma mi è crollato un mito.

Comunque auguri a tutte le donne, quelle vere, non a quelle che si spacciano per tali.

Ps ricordate di farvi rispettare e soprattutto, rispettatevi ogni giorno.

Ps2 cari uomini, le donne rispettatele sempre.

Razzismo.

La parola razzismo deriva dalla parola razza, ecco esiste una sola razza umana sulla terra, l’hanno scoperto a seguito della scoperta (scusate il gioco di parole) del DNA, quell’elica enorme che abbiamo dentro di noi, che contiene il nostro codice genetico. Non c’entra essere bianchi, neri o gialli. Il colore della pelle e le caratteristiche morfologiche sono solo dei tratti subiti dall’uomo in seguito ai vari adattamenti, non c’entrano niente col concetto di razza.

Sfatato il mito del concetto di razza, volevo passare a quello della paura. Perché alcuni di noi hanno paura dei neri, ovviamente non è colpa di nessuno, soltanto dell’amigdala, che chissà perché, in alcuni non funziona bene. Ma si potrebbe aggiustare, facendo ad esempio, come quelli che vogliono superare le fobie e cioè, stando a contatto con la “fobia” oppure studiando. Si perché queste cose le ho studiate non vi sto raccontando balle.

Altro mito da sfatare sarebbe quello secondo cui i neri sono cattivi. In ogni etnia o gruppo ci sono i buoni e i cattivi. Personalmente, mi hanno fatto male solo dei ragazzi bianchi, i ragazzi neri non mi hanno mai fatta soffrire, anzi mi hanno fatto sempre dei complimenti in maniera gentile e cortese. Gli uomini cattivi esistono e non è colpa loro è colpa di un gene, una specie di gene della cattiveria, non ricordo quale gene sia, ma comunque è lui il colpevole, tant’è che esistono delle leggi secondo cui, chi presenta certi problemi ha diritto alla riduzione della pena in caso dovesse finire in carcere. Non ho mai capito perché se un nero che sta morendo di fame va a rubare è cattivo e se lo fa un italiano è disperato. Ho fatto volontariato con ragazzi neri che arrivano dai barconi, ho insegnato loro l’italiano e loro mi hanno aiutato con l’inglese, sono stati tutti gentilissimi e molto cortesi. Ho visto nei loro occhi la disperazione e la felicità insieme. Si perché erano lontani dalle famiglie, ma sono arrivati sani e salvi fino a qui, dove hanno trovato delle persone con cui parlare e fare amicizia e questa, era l’unica cosa che contava.

Anche io sono un po’ razzista, ma la sto superando. Non sono davvero razzista, semplicemente col fatto dell’isis se vedo un arabo me la faccio sotto, ma poi mi dico sto in culo al mondo che ci verrebbero a fare qui?

Eh si è vero puzzano ma non è colpa loro, bensì della loro pelle.. Alcuni italiani invece, che scusa hanno?

Pubblicità (occulta)

Mia madre stava guardando la tv, io è da mesi che non la guardo, tra studio lavoro, vita sociale e serie tv non c’ho tempo. Comunque passavano la pubblicità della girella.. Ero tutta emozionata ho detto ‘mo parte la canzoncina, sapete quella che fa: la morale è ancora quella, fai merenda con girella. (Non ho mai capito di quale morale parlassero, ma ricordo che avevo sempre in testa quella canzone. Erano i lontani tempi delle medie). Comunque fatto sta che la canzoncina non è partita. Ci sono rimasta malissimo, ma questo era ovvio visto che ho dedicato alla girella un articolo sul mio blog.

Volevo scrivere un articolo sul razzismo, ma poi mi sono resa conto che è domenica, non volevo risultare pesante visto che domani è lunedì.