Paura, ansia e depressione.

Trovi la pace interiore ed eccolo lì, arriva un ragazzo e manda all’aria tutto. Credevo che l’ultima “storia” mi avesse fatto perdere fiducia nell’amore, forse un po’ è stato così. Ma più che la fiducia nell’amore, l’ho persa negli uomini, in me stessa. C’è questo ragazzo, conosciuto su Facebook, so che tanti non condividono questo modo di conoscere gente e nemmeno io lo reputo il più adatto, ma sono nata nell’era digitale e noi “digitali” ci conosciamo anche così. Ci sono uscita, ho dovuto un po forzare la mano per farlo uscire con me, adesso la sta forzando lui. Ma a 20 anni non mi ritrovo la libertà che vorrei e i suoi orari sono indecenti.

Ho paura. Tantissima. Non so se e come andrà a finire. Vorrei una cosa stabile, si ho solo 20 anni, ma ho bisogno di stabilità, quel po’ che basta per farmi stare serena, anche se per poco. Sento di averne bisogno. Vorrei godermela giorno per giorno ma non ci riesco, l’ansia è troppa, i dubbi ancora di più. Mi sono detta “non farti film” li sto limitando, ma sto producendo comunque film da oscar.

Sono paralizzata, bloccata in quella paura che mi trascino da circa quest’autunno. Sono passate due stagioni e lui ancora mi manca, di meno ma mi manca. Ha fatto più danni di quanto credevo. Ogni volta che torno da un appuntamento piango, di solito per la felicità, questa volta la tristezza mi ha assalita. Ieri ho fatto la doccia praticamente con le mie lacrime. Non voglio dirlo a mia madre è troppo presto e lei non capisce niente. Siamo troppo distanti mentalmente. La signora per cui lavoro invece mi capisce ha una mente aperta, è la mamma che vorrei, quella che dice preferisco sapere dove sei e con chi anziché farmi prendere in giro almeno sto più tranquilla. La adoro. È diventata una specie di  mentore, la vedo come una seconda madre. Mi ha detto chiaramente “se ci vuoi andare a letto fallo ma devi esserne sicura”. Io non ci voglio andare a letto, per adesso. Ma il fatto che lei mi abbia dato quel consiglio, cioè me lo sono sempre dato da sola, ma sentirtelo dire da un’adulta è tutta un’altra storia. Tra me e mia madre la parola sesso non è uscita quasi mai. Vorrei che capisse che ho vent’anni e tanta voglia di riprendermi dalle storie passate e sperare per quelle future.

Stamattina pensavo di non riuscire ad alzarmi dal letto. Ho pianto tantissimo. Fino a quando non mi ha contattata. Odio il fatto che “dipendo” da lui così già da adesso. Non voglio soffrire, dovrei viverla serenamente ma non riesco. Non mi sto lamentando, mi fa bene uscire con qualcuno e sono contenta. Ma vorrei che il ragazzo prima di lui non avesse preso la parte più spensierata di me. Quella che si faceva film anche sulle persone meno affidabili, che tanto erano solo film e anche se avessi sofferto non me ne sarebbe importato. Sarei andata avanti come sempre.

Questa volta è diverso. Non riesco a farmi bei film. Tutti finiscono tragicamente. Sembrano i film tratti dai romanzi di Sparks. Vorrei essere spensierata, godermela ma lui ha preso un pezzo di me, non me l’ha restituito. Mi ha lasciata nuda, senza difese, senza muri. Li ha abbattuti tutti e non mi ha aiutato a ricostruirli. Sono una città senza mura, senza difese. Potrebbe entrare chiunque e prendersi un altro pezzetto di me. Si lo so che potrei chiuderla qui, ma ho bisogno di essere felice, ho bisogno di credere che l’amore esista anche per me. Merito la felicità lo so, so quello che ho passato e non so se per caso dovesse andare male io riuscirò a ricostruire le mie fortezze, non so se riuscirò ad alzarmi dal mio angolino e sorridere davvero, di nuovo. Sono troppo debole per un’altra delusione, ma odio avere rimpianti e se non ci provo questo sarà troppo grande da gestire.

Ho quasi sempre le farfalle allo stomaco, odio questa sensazione ma allo stesso tempo la adoro. Mi fa capire che sono ancora capace di provare qualcosa. Le farfalle sono miste ai camion (chiamo così le mie dosi d’ansia). Quelli sono terribili. Al primo appuntamento ho detto a mia madre che ero a lavoro, stavo per farmi la valigia. Dovevo andare prima a casa dì una mia amica e poi da lui, perché lui può ma dopo cena. Lavora, quindi è giustificato. Ma venirmi incontro no? Che fine hanno fatto i cavalieri?

Non scherziamo, chi voglio prendere in giro? I cavalieri non mi sono mai piaciuti, io sono per i giullari tormentati. Quelli che hanno così tanti problemi mentali da far sembrare i miei nulla. Perché non so se l’avete capito che ho un po’ di problemi mentali, ma alla fine chi non li ha?